Protezione civile e…penale

Bertolaso è sotto il tiro della Magistratura, come tutti ne uscirà con le ossa rotte, innocente o colpevole che sia. Il capo della Protezione Civile adesso deve proteggere se stesso, non nel civile ma nel penale! Un salto di qualità non indifferente. La politica è divisa (e come ti sbagli!?) ma quello che preoccupa sono le affermazioni di alcuni suoi estimatori. Tra questi Matteoli, il ministro a cui fa capo Bertolaso. A  “ Porta a Porta” si è domandato, quasi ironizzando, dove lo trovava il tempo per farsi corrompere, perché, ha proseguito, per la corruzione ci vuole tempo a disposizione! Allora la domanda me la pongo io: caro Ministro, come fa a saperlo? Poi ha proseguito il monocorde ministro che Bertolaso in poche ore era all’Aquila, in men che non si dica era in Liguria, in un lampo era a Messina dopo la gigantesca frana e ad Haiti subito dopo il terremoto e là, in meno di quarantotto ore, si è beccato un cazziatone dalla Clinton e una reprimenda dal governo italiano che si è dissociato dalle sue dichiarazioni. Non scordiamoci Viareggio, e ancor prima Napoli dove ha ripulito la città dai rifiuti anche se si è dimenticato la Jervolino e Bassolino. Dove siano finiti i rifiuti bisogna chiederlo agli abitanti delle zone limitrofe. Come poteva, un uomo così impegnato, che non aveva orari, farsi corrompere? Caro Ministro, le catastrofi mica ce le abbiamo tutti i giorni! Il Padreterno ci concede qualche mese di tregua tra una sciagura e l’altra. Altra comica è quella del premier che uscendo da un antiquario di Bruxelles (forse cercava un restauratore dopo la selciata di Tartaglia o qualcuno che lavorasse il bronzo antico) ha dichiarato che i magistrati si devono vergognare per le accuse a Bertolaso e che il capo della Protezione Civile era ricorso a una fisioterapista per via di un mal di schiena, oltretutto una signora di mezza età che a sua volta era finita in ospedale per un problema alla schiena! Poveraccio, non gliene è andata bene una quest’anno, e questo nuovo terremoto, qualora risultasse colpevole, sarà devastante anche se non supererà il terzo grado. Richter? No, di giudizio!

Claudio Pompi

Roba da matti!

Uno squilibrato ha tenuto in ostaggio per sette ore una ragazzina dentro ad un negozio ed ha chiesto di parlare con Alessandra Mussolini. Era la seconda volta che lo squilibrato compiva un gesto del genere e anche la prima volta ha chiesto di parlare con la parlamentare. Vi immaginate la scena?

– Signora, c’è il solito matto che vuole parlare con lei – le dice il cameriere.

– E chi è? Con Fini non ci parlo più da quando è passato con i comunisti. Cor Pecora ho perso i contatti…Storace, poi…. –  borbotta inorridita la deputata, unica superstite dei tanti partiti di destra che si sono sciolti.

Lo squilibrato sembra che abbia chiesto di parlare anche con Diliberto, altro unico superstite del disintegrato partito comunista, e con Rosy Bindi, unico esemplare dell’opposizione più bello che intelligente, stando a quanto detto da Berlusconi (colui che le donne se le fa portare belle ma non intelligenti perché quando ne ha incontrata una con tutte e due le doti ha passato i guai suoi). Ma tornando al matto, che voleva fare? Una nuova coalizione stile Casini o Rutelli?

Craxi, una vittima sacrificale! Non l’ha detto lo squilibrato di Lucera, l’ha detto il Presidente del Senato Schifani (un cognome appropriato), sì, quel signore con la faccetta consunta da impiegatuccio statale alla soglia della pensione che ricorda un attore caratterista degli anni quaranta e cinquanta…quello per intenderci che nel film comico “Arrivano i dollari” con Alberto Sordi, Nino Taranto, Mario Riva e Riccardo Billi faceva la parte del vecchio servo di Sordi e questi gli rivolgeva la famosa battuta “ Pussa via! Va a magnà er pappone, a cuccia!”  Quando senti certe esternazioni, la prima cosa che pensi è…” Basaglia ma che cazzo hai combinato con la 180?” Poi ti rendi conto che il matto sei tu, che sei fortunato ad essere libero e ti convinci, alla luce dei fatti, che sei un pirla perché non hai mai rubato neanche un centesimo in vita tua. Craxi? Un grande amico! L’ha detto Berlusconi. Gli credo in pieno e per la prima volta convengo che ha detto la verità, altrimenti Mediaset non sarebbe mai nata, Silvio non sarebbe mai diventato il più grande Presidente del Consiglio degli ultimi centocinquanta anni e con il target dei prossimi centocinquanta. Lui a colpi di DDL eviterà anche il “Giudizio universale” e parlerà di un complotto ordito da Dio nei suoi confronti. Sarà interessante vedere Ghedini (sì, quello che passa più tempo nelle aule dei tribunali che alla camera come deputato e si cucca lo stipendio oltre alle parcelle), quando andrà dal grande Giudice con una richiesta di sospensione… Una via intitolata a Craxi? In qualche comune italiano già c’è, non è una novità. E allora perché non una piazza o, che so!? Un mausoleo, una città con il suo nome…Craxopoli! Sindaco Bobo, il figli olone, e poi De Michelis che organizza feste in maschera tipo Carnevale veneziano. Una città dove tutti rubano per gioco, dove se non hai almeno un curriculum con quattro o cinque condanne non hai diritto di cittadinanza, un po’ come il conto in banca a Montecarlo. Ma no, ma quale città! Quella già c’è. E’ Roma! Di Pietro sei un vero boia! Hai contribuito a far morire un poveraccio lontano da casa sua…! Craxi, un uomo d’onore! È scritto sui manifesti, davvero. In Sicilia hanno spalancato gli occhi, erano convinti che gli uomini d’onore fossero i Provenzano, i Riina, i Badalamenti, i Graviano e pochi altri. Non sapevano che anche Craxi fosse un…uomo d’onore! Rivalutiamo lo squilibrato di Lucera, diamo a lui e a Tartaglia una poltroncina alla Camera.

Claudio Pompi

Giro d’orizzonte IV

Tartaglia spera nel trasferimento in una comunità di recupero. Credo che sarà difficile trovargli posto, ci sono già quelli di sinistra, Bersani in testa, che hanno problemi di identità. A proposito di Bersani. Quando ha letto il nome del candidato alle regionali del Lazio ha esclamato “Dio! Bonino”, al che un suo collaboratore toscano ha risposto “Oh Bersani, ma ‘icchè bestemmi pure ora? “  Assurdo candidare Brunetta a sindaco di Venezia. Ma ve lo figurate Renatino quando deve andare in giro con il fenomeno dell’acqua alta? Probabilmente uscirà con una muta da sub…tanto lui è già normalmente…sub. Usando un termine ipocrita molto in voga da alcuni anni possiamo dire che lui è “diversamente alto”. Credo che un disabile trovi più offensivo quel “diversamente” piuttosto che essere chiamato disabile. Diversamente abile!? Posso fare qualcosa di “diverso” se sono paralizzato? Forse sì, mandare a quel paese chi si è inventato quel “diversamente abile”. Maroni ha detto che è ora di finirla con il lavoro nero! Mi associo! Però non ho capito cosa intenda. Lavoro nero come mano d’opera africana o lavoro “in” nero in quanto a paga? Adesso la raccolta delle arance la fanno i rumeni: chissà dove andranno a dormire visto che hanno demolito tutto? Alcuni non hanno problemi, si autoinvitano dentro la casa di qualche abitante del posto, lo malmenano, abusano della moglie, si portano via qualche soldo e poi se la squagliano. Ma che fine hanno fatto gli stagionali indigeni? Magari con qualche accorgimento sindacale e una paga adeguata si potrebbero usare, come un tempo, le donne e i giovani disoccupati. Ma no! Si toglie il lavoro ai nuovi schiavi e il malaffare alle associazioni a delinquere di stampo mafioso. Però si potrebbe tentare con quelli del PD, tanto non combinano un accidente in Parlamento.. e allora che dìano una mano per la raccolta della frutta, loro che sono esperti, visto che da tempo sono “alla frutta”!

Claudio Pompi

Il “manifestato”

Mitico! Il Cavaliere regalerà la sua faccia insanguinata dopo l’aggressione di Tartaglia portandola su un manifesto sei per tre, una gigantografia divisa in due sezioni, da esporre nelle città italiane: di lato lo slogan “L’amore vince sull’odio”, sull’altra metà del manifesto ci sarà il volto tipo mummia semisfasciata e altro slogan  “Basta con le fabbriche dell’odio”. Goebbels si rigirerà nella tomba per la rabbia di non averla avuta lui una idea così geniale dal punto di vista propagandistico. Però una cosa del genere si presta a varie interpretazioni da parte dei meno attenti e potrebbe gettare un fascio di luce poco gradevole sull’immagine del nostro amato Premier. Uno vede la faccia appena colpita e sanguinante e legge lo slogan “L’amore vince sull’odio”, a vederla così si direbbe il contrario, a meno che lui non rappresenti l’odio e Tartaglia (che non appare) rappresenti l’amore. L’immagine e lo slogan potrebbero essere interpretati dai meno attenti anche come il risultato di un incontro tra il Premier e la ex consorte Veronica Lario che recentemente ha chiesto una cifra astronomica al nostro Premier. Passando all’altra metà del manifesto c’è il rischio che qualche sindacalista, esclusa la Polverini che sta a catena come un cane docile e innocuo con la sua UGL, potrebbe arrabbiarsi e dichiarare lo sciopero generale visto che di fabbriche chiuse già ne abbiamo parecchie. L’idea del PDL come partito dell’amore non è male in fondo, però neanche originale se vogliamo; Cicciolina ci provò ma si accorse che quello che voleva fare lei già lo facevano i deputati per conto loro. Al massimo lei poteva partecipare alla grande ammucchiata. Se fossi  Bersani farei un contro-manifesto con la faccia di Tartaglia dopo la cattura e di lato la frase “ Ti sei preso Palazzo Chigi a Roma? Adesso prenditi pure il Duomo di Milano!” Povero Tartaglia, con un gesto del genere che ha portato una sana ventata di “riflessione e apertura al dialogo” il Cavaliere non gli riconosce neanche un euro per i diritti d’autore. Non si preoccupi! L’anno prossimo gli daranno il Premio Nobel per la pace, lo danno a tutti ormai.

Claudio Pompi

Buon Natale Cavaliere

Berlusconi è scuro in volto da quando ha saputo che il Papa non lo ha messo nemmeno tra gli aspiranti beati. “Ma come è possibile – si è domandato da solo perché Bonaiuti si era addormentato e Bondi si stava concimando con il guano degli storni la pelata con la speranza di veder ricrescere qualche capello – io che sono stato lapidato come un adultero islamico (l’esagerazione, nel bene e nel male, è tipica del cavaliere “mascarato”)  da un pirla di sinistra,  neanche una “nomination” pontificia! Non c’è più religione!” avrebbe mormorato avvilito. Suvvia Cavaliere, non se la prenda. Non se la prenda neanche se gli italiani non hanno cantato l’ Alleluia  quando ha deciso di perdonare Tartaglia, siamo abituati ai suoi gesti magnanimi calcolati e propagandistici, lo sapevamo già da un minuto dopo che la miniatura del Duomo le aveva “devastato” il volto sfigurandolo. Per fortuna la sua faccia è sana e salva e sembra un reperto dell’era del bronzo, un patrimonio da tutelare, mi creda, facce di bronzo così non ce ne sono molte in circolazione. Tartaglia sarà simbolicamente perdonato ma è meglio che resti in galera e che la giustizia faccia il suo corso, almeno per una volta la vedo fiducioso verso la Magistratura…  Questo mondo è strano caro Cavaliere, mi creda. A lei non hanno dato il Nobel per la pace per darlo al quel pacificatore “nucleare” di Obama, però lei a Zelig avrebbe delle standing ovations e anche la “ola” per la sua simpatia e il senso dell’umorismo. Che importa se Napolitano senza volerlo ha lodato il gesto di Tartaglia che seppure deprecabile e orribile ha scosso positivamente il dialogo e la riflessione! Che mondo strano caro Cavaliere quello in cui le grandi tensioni del potere vengono risolte da un piccolo e sconosciuto psicolabile e da un gesto semplice e primordiale come il lancio di una pietra… Ma lei lo sa bene perché di uomini primordiali ne conosce e come! Bossi e Calderoli, tanto per citare. A proposito, li avrà ospiti a cena o li metterà nella grotta come asino e bue ai lati del bambinello che non può che essere Brunetta per via delle dimensioni tipo “ministro tascabile”. A Tartaglia daranno il premio da baraccone per quel vecchio gioco del “tre palle un soldo”, per aver centrato al primo colpo il “barattolo”…non è riferito alla statura, si rassicuri. Del resto tutti i grandi uomini che hanno segnato i tempi e le epoche  erano piccoli. Guardi Cesare, Napoleone, Mussolini, magari non hanno fatto una bella fine però hanno lasciato il segno. A lei glielo hanno lasciato (forse) ma nessuno potrà dimenticarsi di lei e di quanto fino ad ora ha fatto per noi di buono. Ci vorrà del tempo, lo ammetto, per capire quali cose buone ha fatto, oltre a levarci Prodi e la sua bicicletta dalle scatole. Ammiro anche lo sforzo che ha fatto per disintegrare i bolscevichi della sinistra, ma quelli non fanno testo perché si distruggono da soli come i “biodegradabili” e poi che ne sanno del Bolscevismo? Lei per noi poveri e umili italiani più o meno coglioni sarà uno dei nostri, sarà un beato in terra. Buon Natale Cavaliere ma attento alla stella cometa…non si sa mai dove va a cadere.

Claudio Pompi

Strenna di Natale

Che mondo fantastico quello che si sta cuocendo lentamente con il combustibile delle carte (inutili) delle varie conferenze sul clima e sul riscaldamento del pianeta, tipo quella di Copenaghen. La cosa che mi ha colpito di più è stato il maxischermo sul quale appariva l’immagine dei vari personaggi che prendevano la parola: alla destra del maxischermo c’era una tabella con su scritto “toilette”. Badate bene, con tanto di freccia che indicava lo schermo! In fondo come conferenza è stata una delle tante “ritirate” sponsorizzate dall’ONU e la toilette era la sede più adatta. Che mondo fantastico quello dove il Papa tedesco beatifica Pio XII per chissà quali miracoli. Forse  per aver aiutato molti caporioni nazisti a fuggire con la benedizione del Vaticano e lui, Benedetto XVI, da buon tedesco, non poteva che essergli grato. Tanto per rimanere in tema, che fine avrà fatto la scritta  che troneggiava come un marchio di fabbrica sul campo di sterminio di Auschwitz? “Arbeit macht frei”…il lavoro rende liberi. Forse la metteranno come insegna su qualche ufficio di collocamento. I nazisti erano dei buontemponi, ti prendevano per il culo con la promessa del lavoro e poi ti ritrovavi a vagare per il campo perché il lavoro lo facevano loro ed era un lavoro sporco. In fondo anche oggi non è che in questo fantastico mondo il lavoro la faccia da padrone e la libertà non è che se ne vada in giro senza problemi. C’è la libertà di parola, quella di chi comanda e non la tua, per il resto puoi dire tutte le stronzate che vuoi. Che fantastico mondo quello che in questi giorni canta la canzone più razzista che esista… “Bianco Natale”! E i neri? Che cavolo cantano i neri? Dice…”ma la canzone parla dei fiocchi di neve che imbiancano i tetti, le strade, che vede le famiglie dentro le proprie case al calduccio” (magari molte di quelle abruzzesi no, ma che cosa pretendete dal Santissimo Berlusconi lapidato a Piazza Duomo?). E poi, l’albero addobbato con le palle gonfie degli italiani, il presepe illuminato con le lampadine a basso consumo e le moschee buie (magari meglio demolite perchè ‘sti rompicoglioni di musulmani non sanno più dove nascondere armi e bombe). Ha ragione la Lega, facciamo più presepi e meno moschee. Sì ma quando è finito il Natale e anche l’Epifania? Li trasformiamo in centri sociali o in birrerie dove i leghisti si vanno ad ubriacare per poi poter sparare le loro amenità?  E gli abruzzesi canteranno Bianco Natale con il freddo che fa e la neve che scende? Andrà Berlusconi a vedere se sotto la neve c’è qualche abruzzese incazzato che ancora aspetta la casa? Che mondo fantastico quello in cui vivo e che farà di Tartaglia il simbolo della pacificazione tra i due poli che adesso hanno deciso di dialogare. Certo non tutto è perfetto, perché nonostante tutto il sei per cento degli italiani non festeggerà il Natale,  e a causa della crisi lo passeranno in bianco; però avranno dei benefici, il colesterolo si abbasserà, la glicemia resterà nei limiti, si risparmierà sul pranzo di Natale e i regali. Ci vuole bene questo magnifico mondo che a capodanno tramite le televisioni farà i vari brindisi cantando le solite canzoni brasiliane dove tutti fanno il trenino, sorridono, cantano e ballano. Peccato che sono tutte registrate meno quelle in diretta dalle piazze. Sì, ma a noi, quelli del sei percento, che ce ne frega? Noi saremo già a letto, come ogni sera e l’indomani ci sveglieremo con un grande rodimento, perché avremo un anno in più, magari nuovo ma peggiore di quello precedente e senza dubbio migliore di quello che verrà.

Claudio Pompi

L’opposizione

 

“L’opposizione sarà cancellata”!     Tranquilli, rilassatevi, non è il programma del nostro premier,  è l’ultima dichiarazione del leader religioso iraniano Khamenei.   Però, a pensarci bene…. possibile che in Iran non ci sia prima o poi un pazzo che tiri a questo signore il modellino di una moschea diritto sui denti? 

Pare che a Massimo Tartaglia,  il “tiratore scelto”   di Piazza Duomo,  abbiano domandato se fosse stato disposto a ripetere il gesto anche nei confronti del leader iraniano.  Pare che lui abbia risposto “Sono un pazzo,  mica uno scemo…”